
La nuova sfida del futuro e il rinnovato ruolo di Confesercenti e Italia Comfidi nel panorama dell’imprenditoria: sono stati questi i punti cardine del convegno che si è tenuto giovedì pomeriggio 1° ottobre all’hotel Smeraldo di San Benedetto del Tronto, cui hanno preso parte sia rappresentanti della Confesercenti che esponenti del mondo bancario.
Dopo la crisi generata dalla pandemia del Covid19, gli imprenditori devono, ora più che mai, ricominciare a investire, ma, oltre che di un aiuto concreto, hanno bisogno soprattutto di fiducia. “Non abbiamo ancora un vaccino anti Covid, ma abbiamo una sorta di vaccino dell’economia chiamato investimenti, per poter guardare più in là, ricreare fiducia e instaurare un patto tra politica, mondo finanziario e imprenditoria” ha affermato in apertura Sandro Assenti, Presidente Provinciale Confesercenti.
Per ripartire, infatti, è necessario confrontarsi con altre forze, sia politiche che finanziarie, e fare delle richieste concrete e chiare al governo: “Abbiamo chiesto al governo di riproporre strumenti di sostegno al reddito, supportare le imprese attraverso le garanzie e fare interventi a fondo perduto che siano, però, selettivi, per favorire la ripartenza” ha chiarito Nico Gronchi, vice Presidente Vicario Nazionale Confesercenti e Presidente Italia Comfidi, un consorzio nazionale nato in Toscana e poi estesosi in tutto il territorio italiano con lo scopo di assistere le imprese, accorciando la distanza tra imprenditori e istituti di credito.
Come ha anche spiegato Emilio Quattrocchi, Amministratore Delegato Italia Comfidi, l’intervento del consorzio può rivelarsi di estrema importanza per le imprese che, grazie al suo sostegno, possono contare sia sulla garanzia dei fondi che può mettere loro a disposizione in aggiunta a quelli delle banche, sia su un intero pacchetto di strumenti utili a favorire un nuovo rapporto di collaborazione tra banche e imprenditori: “Comfidi è al servizio delle imprese per costruire percorsi significativi con il mondo bancario e per dare un’assistenza reale e forte alle imprese” ha concluso Quattrocchi.